1965-2015
Un cinquantenario storico.
Il 30 aprile del 1965 un elicottero della Marina Militare collocava su un apposito piedistallo, predisposto sul promontorio di Capo San Giovanni d'Avalos a Bova Marina, la statua bronzea della Madonna del mare. Seguirono due gioni di festeggiamenti.
Un evento di rara suggestione e bellezza esaltato da una grande partecipazione popolare, animato da una rinnovata devozione, sorretto dal coinvolgimento delle istituzioni civili e religiose.
Il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni.
Così sono entrati nel futuro coloro i quali hanno creduto, più di cinquanta anni fa, in questo sogno, creando le condizioni perché venisse eretto un monumento alla Madonna simbolo e guida per tutti i naviganti di questa terra.
Al dr Michele Nesci va il merito di aver portato avanti questa idea e di averla mantenuta viva anche nei decenni successivi, fintanto che è vissuto; a coloro i quali hanno creduto e hanno concorso va parimenti il riconoscimento della comunità più ampia.
Il dr Nesci aveva visto bene, era consapevole che l'opera riusciva a coniugare i bisogni terreni: di guida spirituale, di rinnovata riflessione sui valori, di risveglio di un sano orgoglio di appartenenza, e anche di ricaduta di attenzione su un'Area che necessitava e necessità di iniziative capaci di scuoterla dal torpore della rassegnazione.
Venticinque anni dopo, con una pubblicazione in collaborazione con l'Università per la Terza Età di Bova Marina e successiva conferenza, rilanciava la sua iniziativa con l'idea di un santuario sul promontorio, più grande dell' attuale, più idoneo per meglio venerare la Stella Maris e per consentire una più partecipe riunione di fedeli anche in occasione di matrimoni. Vennero prodotte alcune idee progettuali.
Si può immaginare la ricaduta di attenzione e la frequentazione di un luogo, di grande impatto paesaggistico, da parte di turisti e di sposi in cerca di forti emozioni a fianco alla statua che indica con la sua mano la via della salvezza guardando il mare più azzurro d'Italia.
Si riuscirà a riprendere questa idea?